Trattamento della proliferazione angiomatosa retinica nei pazienti con degenerazione maculare senile
Uno studio compiuto da Ricercatori dell’Ospedale San Giuseppe di Milano e degli Ospedali Civili di Brescia ha valutato il trattamento della proliferazione angiomatosa retinica ( RAP ), una lesione vascolare intraretinale, che si presenta nella degenerazine maculare associata all’età.
Sono stati presi in considerazione 81 pazienti consecutivi con degenerazione maculare associata all’età , che sono stati sottoposti a trattamento per la proliferazione angiomatosa retinica dal 2000 al 2003.
L’età dei pazienti era uguale o superiore ai 55 anni.
La proliferazione angiomatosa retinica è stata classificata in 3 stadi:
- stadio 1: neovascolarizzazione intraretinica ( stadio precoce );
- stadio 2: neovascolarizzazione subretinica ( stadio intermedio );
- stadio 3: neovascolarizzazione coroidale ( stadio tardivo ).
Lo studio ha riguardato 99 occhi di 81 pazienti con 104 proliferazioni angiomatose retiniche: 42 lesioni erano allo stadio 1, 42 allo stadio 2 e 20 allo stadio 3.
Sono stati eseguiti 5 trattamenti: fotocoagulazione laser diretta della lesione vascolare, fotocoagulazione laser dell’arteriola retinica nutrice, fotocoagulazione laser scatter gridlike, terapia fotodinamica e termoterapia transpupillare.
La completa obliterazione della proliferazione angiomatosa retinica è stata raggiunta nel 57.1% delle lesioni nello stadio 1 ( percentuale di successo della fotocoagulazione diretta della lesione vascolare: 73%; terapia fotodinamica: 45% ), nel 26.2% delle lesioni nello stadio 2 ( percentuale di successo della fotocoagulazione laser scatter gridlike: 38%; fotocoagulazione laser diretta della lesione vascolare: 17% ) e solo nel 15% delle lesioni nello stadio 3.
Fattori predittivi con significativo effetto sull’acuità visiva finale erano: acuità visiva in fase iniziale ( p = 0.003 ) ed il precoce stadio della lesione ( p = 0.04 ).
La migliore acuità visiva finale è stata 0.41 ( fotocoagulazione laser della lesione vascolare nello stadio 1 ) e 0.39 ( terapia fotodinamica nello stadio 1 ), con una riduzione media di 2.5 e 3 linee dal basale, rispettivamente.
La precoce identificazione della lesione e la successiva fotocoagulazione laser diretta sembrano essere associate ad un miglior outcome ( esito ) anatomico e funzionale. ( Xagena2005 )
Bottoni F et al, Arch Ophthalmol 2005; 123: 1644-1650
Oftalm2005